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Criteri generali per la valutazione di idoneità del donatore

Indice articoli

Criteri generali per la valutazione di idoneità del donatore

Premessa

L’esito di un trapianto da donatore cadavere dipende da molteplici fattori, legati in parte alle                

condizioni del ricevente ed in parte alle caratteristiche del donatore. L’insufficiente reperimento di

donatori, il rapporto rischi/benefici attesi con il trapianto e i tempi di ischemia degli organi

condizionano modalità e tempi della valutazione di idoneità del potenziale donatore. Nonostante

questi limiti e pur considerando che nella pratica trapiantologia, anche se viene tenuto un

comportamento conforme con l’applicazione delle linee guida, il rischio di trasmissione di patologie

sia infettive che neoplastiche è sempre presente; qualsiasi organo prelevato a scopo di trapianto

deve avere una qualità accettabile e non deve esporre il ricevente a rischi inaccettabili.

Scopo delle linee-guida:

A. definire i livelli di rischio accettabili/non accettabili per l’utilizzo degli organi;

B. stabilire le modalità operative del processo di valutazione del rischio.

A. Definizione dei livelli di rischio

1. Rischio inaccettabile (criteri di esclusione assoluti). Rientrano in questo ambito i casi elencati

nel successivo paragrafo B. Nei suddetti casi nessun organo può essere utilizzato a scopo di

trapianto.

2. Rischio aumentato ma accettabile. Rientrano in questo ambito i casi in cui, sebbene il

processo di valutazione evidenzi la presenza di agenti patogeni o patologie trasmissibili,

l'utilizzo degli organi è giustificato dalla particolare condizione clinica del/i ricevente/i, o

dall’urgenza clinica del ricevente. Più specificatamente rientrano nel rischio aumentato ma

accettabile quei casi in cui il rischio del non trapianto per il ricevente viene valutato

sensibilmente superiore rispetto al rischio del trapianto. In questi casi il profilo specifico di

rischio viene valutato comparando il rischio intrinseco del donatore, il tipo di organo o organi

donati con i relativi rischi e le caratteristiche cliniche del ricevente. Al momento in cui un

paziente diventa candidabile per il trapianto con un organo a rischio aumentato, occorre ottenere

il suo consenso informato alla candidatura (al momento della convocazione o in un momento

precedente). In tutti i casi in cui viene utilizzato per un trapianto un organo a rischio aumentato,

deve essere tenuta traccia delle caratteristiche del donatore, della motivazione dettagliata

dell’aumento del rischio (in particolare del grading e dello staging se la causa è di tipo

neoplastico) e del tipo e della durata della terapia immunosoppressiva successiva. Appare

indispensabile inoltre che siano specificate dettagliatamente le modalità del follow-up e le

eventuali terapie finalizzate alla prevenzione o alla riduzione del rischio di trasmissione di

malattia donatore-ricevente.