Chiamaci: 0862.368683

Il Trapianto di Pancreas

  • S. Maria di Collemaggio
  • Isernia
  • Campobasso
  • Pescara
  • Avezzano Castello Orsini Colonna

Una Scelta in Comune

Il CRT ha attivato il Progetto "Una scelta in Comune" per offrire al cittadino la possibilità di dichiarare la propria volontà in merito alla donazione al momento del rilascio/rinnovo della Carta d'identità.

Si ringraziano i Comuni che aderiscono al Progetto.

 


 

Trapianto di Pancreas

Il primo trapianto di pancreas fu eseguito nel 1966 dal Prof. Lillehei a Minneapolis (USA). Dopo gli iniziali deludenti risultati, legati soprattutto alla mancanza di adeguate terapie immunosoppressive, a partire dai primi anni 80 le progressive innovazioni farmacologiche, chirurgiche e anestesiologiche hanno consentito un progressivo incremento delle sopravvivenze degli organi trapiantati.

Oggi, più di 20.000 interventi sono stati eseguiti, con sopravvivenze dell'organo che arrivano fino al 95% a 1 anno dal trapianto.

Il trapianto del pancreas è indicato nel trattamento di pazienti affetti da diabete mellito di tipo I. Sovente, questi pazienti presentano la contemporanea necessità di effettuare anche un trapianto di rene per una grave insufficienza renale cronica in stadio terminale su base diabetica.

Esistono sostanzialmente tre tipi diversi di trapianto di pancreas:

1) trapianto di rene e pancreas simultaneo (Simultaneous Pancreas-Kidney, SPK);

2) trapianto di pancreas dopo trapianto di rene (Pancreas After Kidney, PAK);

3) trapianto di pancreas isolato (Pancreas Transplant Alone, PTA).

Il trapianto di pancreas può essere effettuato utilizzando un organo proveniente da un donatore deceduto o da un donatore vivente. Nel primo caso, l’intero organo è prelevato durante l’intervento chirurgico di prelievo multiorgano; tipicamente, solamente donatori giovani sono considerati idonei per la donazione (di solito con età non superiore ai 50 anni).

Nel caso della donazione da vivente, si esegue una pancreasectomia distale, tipicamente per via laparoscopica, con preservazione della milza; questa procedura, tuttavia, è comunemente effettuata in pochi centri in giro per il mondo.

Nel caso della donazione da donatore deceduto, che è di gran lunga la procedura più comune, il pancreas va sottoposto prima del trapianto ad una accurata preparazione, soprattutto della sua parte vascolare, per rendere più agevoli le anastomosi durante il trapianto: si anastomizzano l'arteria mesenterica superiore e l'arteria splenica con un graft vascolare consistente nella biforcazione delle arterie iliache del donatore.

Il trapianto tipicamente consiste nel posizionamento in fossa iliaca del pancreas, con anastomosi con i vasi iliaci del ricevente. Nel caso di SPK, il rene è posizionato nella fossa iliaca controlaterale.

La derivazione della secrezione esocrina può essere effettuata in due diversi modi: drenaggio enterico o vescicale. La derivazione della secrezione esocrina da sempre costituisce il problema maggiore nei trapianti pancreatici. In effetti, mentre il trapianto viene effettuato per poter usufruire della parte endocrina dell’organo (β-insule), la sua parte esocrina, secernente enzimi proteolitici adibiti alla digestione, rappresenta soprattutto un problema.

Oggi la diversione intestinale è la tecnica più usata per i benefici che essa comporta soprattutto a lungo termine (adattamento dell’intestino alla secrezione esocrina). La derivazione vescicale, inizialmente molto usata, nonostante alcuni indubbi benefici (monitorizzazione dell’amilasuria e lipasuria per escludere eventuali rigetti) è gravata da vari effetti avversi come la cistite emorragica, le pancreatiti da reflusso e l’acidosi metabolica.

Nel caso di trapianto pancreas segmentario, si procede all’iniezione nel sistema duttale del Wirsung di resine sintetiche. Tale procedura determina atrofia del pancreas esocrino e fibrosi.

Il trapianto di pancreas, come tutti gli organi trapiantati, richiede una terapia immunosoppressiva quoad vitam: i farmaci comunemente usati non differiscono da quelli utilizzati negli altri trapianti, e normalmente consistono in un inibitore della calcineurina (ciclosporina o tacrolimus) in combinazione con un antimetabolita e steroidi.

Anche nel caso del trapianto di pancreas, una delle più temibili complicanze è il rigetto acuto. Nel caso di SPK, molto spesso il rigetto può essere previsto e trattato prima che si manifesti clinicamente, in quanto una alterata funzionalità del rene avvisa del prossimo rigetto del pancreas.