Intervista alla Dott.ssa Daniela Maccarone
Donare gli organi, gesto d’amore
All’Aquila presto sarà possibile dare l’assenso rinnovando la carta di identità
L’AQUILA. Donare gli organi è un gesto di profondo altruismo, che spesso salva una vita. Questo hanno ribadito i medici del Centro Regionale Trapianti della Asl che ieri in collaborazione con l’Uoc Trapianto di organi (diretta dal Professor Antonio Famulari) hanno organizzato a L’Aquila il convegno “Il Dono del trapianto”. L’incontro, coordinato dalla dottoressa Daniela Maccarone medico del Centro Regionale Trapianti e dalla dottoressa Patrizia Masciovecchio, direttore del Servizio di Medicina Legale, è stato inserito nel cartellone della Perdonanza Celestiniana. Donare – è stato detto – può diventare l’altissimo senso dell’esistenza, da una vita spezzata drammaticamente, altre vite possono rinascere. In Italia la legge 91/1999 disciplina la materia della donazione post mortem. I cittadini possono esprimere in varie modalità il proprio assenso alla donazione: attraverso il medico di famiglia o tramite l’associazione donatori di organi. Presto all’Aquila sarà possibile esprimere l’assenso all’atto di rinnovo della carta d’identità. Il problema dietro la donazione è la mancanza di conoscenza. Alfonso Marrelli, neurofisiopatologo dell’Ospedale spiega: «La legge italiana è estremamente garantista: è una commissione di tre medici, neurologo, rianimatore e medico legale, ad attestare la morte, dopo un’osservazione di tutti le funzioni vitali nell’arco di sei ore: quando il cervello si spegne, con encefalogramma piatto, c’è la morte. Gli altri organi possono essere mantenuti in vita artificialmente, ed è in quella fase che i parenti della persona deceduta possono decidere».
«In Abruzzo la media di opposizione all’espianto è del 40% -dice il medico Luca Caniglia «donare è un gesto di grandissima generosità, e se pensiamo che chi riceve l’organo ha una sopravvivenza del 90% circa, ne si comprende l’importanza».
Barbara Bologna